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Sopravvissuta a una pancia
squartata da soldati di ogni colore terrorizzati
accolta in una terra mascherata da pace con arcobaleni
alle finestre tra mani calde e bocche che
presto discrimineranno se non ti saprai adattare
nascondere bene il dis-agio
quello che la tua pelle ha assorbito
nel ventre in una guerra ingiusta
religioni inventate per dividerci e
allontanarci da un dio il cui fiato è l’unico
di vita.
.
Ho letto nel libro dei martiri cosa facevano
secoli orsono i persecutori urlavo forte
non proseguivo, (inciampavo nei singhiozzi,)
lo fanno ancora zittiamo l’urlo
scendiamo le scale
della metropolitana correndo un po’,
quasi scappando, verso il lavoro,
verso una pagnotta che
non ci garantirà una non morte.
.
La morbosità dei dettagli sfama gli animi avidi
i cuori delicati non aprono più pagine
quasi nebbia dietro le lacrime
non si notano.
I violenti urlano pace per amore di sommossa.
Non so più cosa credere dove
voltarmi come aiutarmi se non con un sorriso
una mano tesa, un complimento.
.
So, che
nella paura a breve
mi morderai la mano, mentirai
in una foga di vendetta
di giustizia, così proseguono le guerre tante.
Parliamo tutti,
ci si assembra da una parte all’altra
da un confine all’altro ma
non abbiamo silenzi
da condividere.
Non comprendiamo.
.
(per Sophia)