(dedicata ai miei studenti)
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Milano è sazia d’anelli
ne ha le mani piene
più di quanti ne convenga
-altre hanno solo reticoli.
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Concentrici ne segnano l’età
il centro storico, il parco celtico
solo raccontato nel cuore,
l’anello ricco, la banda è più larga
fila un po’ più liscio di porta in porta.
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Anche l’altro più moderno e largo
quasi anatema, ma come hai fatto
a crescere con tali brutture intorno
la filovia che non si ferma mai
ingoia e vomita bulimia urbana
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qui ti si percorre con meno attenzione
velocemente, quasi non conti, non ti si ascolta
ti si fugge. Gli spazi organizzati circolarmente
dilagano, sbordano alle tangenziali
dove ti si prende in giro
a velocità non consentite,
la tua corteccia continua
ad inspessirsi.
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Fatta a lamelle, falda su falda,
linguaggio su linguaggio
non si rammenta il cuore
un po’ più scuro un po’ più caldo.
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Milano si ritira come l’acqua dei Navigli
come i milanesi raggrinziti
mescolati nel risotto
dei menù per turisti.
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Non sai quanto mi trovo in linea con questa visione di Milano! Alcune immagini sono proprio ciò che vedo e non avrei saputo dire.
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Federica! Che bello trovarti qui… Sono molto legata alle mie poesie su Milano e a Milano. In questi giorni ne ripubblicherò un pò qui per un progetto che sto portando avanti con i miei studenti. Stay tuned! Grazie per il tuo commento che apprezzo molto.
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