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Cerco impronte
sulla mia carne cedevole,
inutilmente.
.
Lascio perdere
e mi spettino
per uscire.
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***
Autostrada la notte.
I tuoi baci già mi accasciano.
Faticavo a rientrare
rotte familiari affrontate con esasperata lentezza.
Dolcezze velocemente assorbite.
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Ferma in autostrada
a lato corsia
ricordando,
al suono del freno d’emergenza
impeti di dolcezza,
con le tue mani appoggiate,
rimaste sopra,
impronte
su carne docile.
.
Saliva morbido il tuo sapore
sul mio corpo
riparto
in movimento
spero di lasciarti indietro
in questo cielo
di vertigine.
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***
Attendo-
Non conosco nulla oggi-
esploro ma senza connessione.
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Attendo e spingo nel fondo delle tasche,
poco profonde,
la paura.
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Non so cosa vivi
cosa pensi, se mi pensi, cosa farai.
Non so cosa penso, cosa farò, cosa voglio,
se mi vivo.
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Vorrei averti, vorrei lasciarti indietro.
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Attendo
come un suono nelle orecchie
lontano
unghie che graffiano un vetro
che cercano scalfendo
un’entrata al futuro.
.
Non temono di rompersi.
Io un pò temo.
Attendo.
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***
Il tuo desiderio scivola
creando itinerari
d’acqua
in me.
.
***
Cerco impronte
sulla mia carne
cedevole,
inutilmente.
Lascio perdere
e mi spettino
per uscire..
.
***
Mi immergo
dentro te
per evadere.
.
***
Mischio alla polvere la luce
che si libra consistente.
Vago, io stremata e senza luogo per dormire,
attendo, inutile,
dissuasa.
Nessuna intromissione.
La mia notte non si sporge oltre
il giorno tarda.
Nel frattempo
mi stempero.
.
***
Neghiamo di
navigare il mare delle possibilità
vorremmo occhi
persi oltre l’orizzonte
senza allontanarci dal porto
vorremmo sogni
senza risvegli
notti senza fine a coprire i nostri desideri
vorremmo l’isola
senza intromissioni
senza.
.
***
Isola, isola-ta, isola-mi, io-sola.
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