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sono luoghi
geografici
.
spilli su una carta
punte di biro
.
pensati ora
vissuti prima
.
in un sogno
camminavamo
.
non incrociandoci
più gli occhi chiusi
.
se guardiamo
la trama sale
.
conoscenza
di altri luoghi
.
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***
Il tuo desiderio scivola
creando itinerari
d’acqua
in me.
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***
Cerco impronte
sulla mia carne
cedevole,
inutilmente.
Lascio perdere
e mi spettino
per uscire..
.
***
Mi immergo
dentro te
per evadere.
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***
Mischio alla polvere la luce
che si libra consistente.
Vago, io stremata e senza luogo per dormire,
attendo, inutile,
dissuasa.
Nessuna intromissione.
La mia notte non si sporge oltre
il giorno tarda.
Nel frattempo
mi stempero.
.
***
Neghiamo di
navigare il mare delle possibilità
vorremmo occhi
persi oltre l’orizzonte
senza allontanarci dal porto
vorremmo sogni
senza risvegli
notti senza fine a coprire i nostri desideri
vorremmo l’isola
senza intromissioni
senza.
.
***
Isola, isola-ta, isola-mi, io-sola.
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***
Ancora li indosso
per sentirti addosso
per esserti dentro
per mantenere lo sguardo
lungo esitante
innamorato che cadeva
lento e non finiva
miele che non lascia il cucchiaio.
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***
Ci ascoltavamo senza parlare.
La lentezza dello sguardo
dava alla nostra storia un ritmo
lento,
diluito.
Conoscevamo orizzonti
fuori dall’inquadratura.
Mettevamo a fuoco ogni cosa
e forse,
lì,
ci siamo spaventati.
.
***
Una riga,
dentro una volta c’eravamo noi.
Ceneri
negli angoli di una stanza buia.
La notte
attendo che mi si racconti l’amore.
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